sabato 6 febbraio 2016

Un po di perché.



In realtà io sono partito alla ricerca di un perché,ma un perché diverso da quelli che normalmente spingono a fare un'esperienza all'estero. Non sono qui perché devo imparare il francese,l'inglese, la Chirurgia e Urologia Pediatrica. Non sono qui neanche sinceramente parlando per scrivere uno straccio di articolo con cui propormi al mondo accademico e congressuale e dire: Ciao! Sapete che ci sono anche io tra i giovani rampanti che vi guardano con un misto di bonarietà accondiscendente, fastidio e invidia?

Io sono alla ricerca di me stesso, questo davvero l'ho capito. E sono partito qui per iniziare questo cammino di ricerca. Quindi, riassumendo, perché sono qui?

Sono qui perché voglio tatuarmi la lingua a scacchi e girare con un cartello "Fai la mossa giusta".
Sono qui perché le piazze in onore dei Martiri della Resistenza le fanno solo nelle periferie.
Sono qui perché un caro amico ha finalmente pubblicato un romanzo, uno ha comprato casa e si sposa ed un altro vuole fare un figlio, credo tra poco.
Sono qui perché è pieno di discese, ed è la volta buona che mi uccido con la tavola.
Sono qui perché è pieno di salite, non come a Padova, e qui puoi guardare dall'alto quanta strada hai fatto, farti coraggio.
Sono qui perché li dove ero non ne potevo più.
Sono qui perché voglio conoscere tutti gli autori dei commenti memorabili su Facebook e dire loro che anche se non so chi siano, voglio prendere la vita con la loro voglia di ridere (o piangere).
Sono qui perché sul quadrato con Thomas Hearns volevo esserci anche io, contro Sugar Ray nel settembre '81. Mitico cazzo,davvero, guardatevelo.
Sono qui perché ci deve essere un altro modo di applicare rispetto reciproco e apertura mentale che non sia Charlie Hebdo.
Sono qui perché mia sorella ha vinto un concorso di fotografia.
Sono qui perché voglio andare in Marocco poi, o in Thailandia. Dopo decido.
Sono qui perché ancora non ho iniziato a lavorare in ospedale, poi vedremo.
Sono qui perché trovare un perchè a quel che si vuole è una sfida con se stessi: meglio scegliere bene il terreno di battaglia, meglio variarlo anche. 
Sono qui per esercitare umiltà, capacità di scrollarsi di dosso le certezze, per mettere in discussione anche la più solida base su cui ho costruito me stesso in tutti questi anni.
Sono qui per dire aiuto è scappato il leone e vedere di nascosto l'effetto che fa:che significa? Significa avere addosso la maglia di Materazzi- Germania 2006 e toccarsi il petto ogni volta che saluti un francese.
Sono qui perché basta politica per un pò. Davvero. Per vedere se riesco a restare calmo e non sbraitare come un ossesso ogni volta che vedo immagini di Thomas Sankara, ogni volta che sento la colonna sonora de "La Battaglia di Algeri"di  Gillo Pontecorvo, ogni volta che sento parlare di "Lotta al terrorismo a Kobane, Homs, Palmira, Aleppo.
Sono qui perché sono ricco. E' un dato di fatto,come l'electro tango: contiene parti registrate di vecchi accordeoneisti, d'accordo, ma è una roba moderna, punto e basta.