lunedì 18 giugno 2012

La murena.


Mi costa assai mantener la promessa e non far capitar due post di seguito con lo stesso oggetto; specie oggi. Ma forse è meglio così, per riderci sopra, a quell'assurdo e grottesco carosello dell'indifferenza e dell'ipocrisia che è il luogo dove passo più tempo al giorno. Così parlerò d'amicizia e di sincerità, autosomministrazione consapevole ed informata di terapia allopatica e a doppio cieco: il male e la cura non si conoscono e non si vedranno mai.

Poche presentazioni, trascrivo qui il suo racconto, quasi letteralmente, senza aggiungere se non il minimo indispensabile, nel suo stile, senza aggettivi ma sapido come il sale della terra. Parla il prete che ci sposerà. Già, perchè io e Kiwi ci sposiamo.

“A quel tempo andavo a pesca subacquea. Tutto avevo, fucile, pallone, tutto..... Sparavo col fucile a tutto quello che passava, e poi me lo mangiavo e vivevo così, mangiando il pesce fresco, del mare. Una volta nei fondali bassi, di due o tre metri ero a caccia di ricci, e li vedevo li nel fondo, adesso non ce ne sono piu' li che è tutto inquinato ma all'epoca ce ne erano un casino!! Mentre stavo pescando esce fuori una murena,non grande ma se ti morsica quella rimani tranquillo che non te ne dimentichi più. Io la sparo ma la manco e lei si mette dentro la sua tana. Allora io esco fuori di nuovo e mi taglio un pezzo di polpo, prima era pieno di polpi, taglio il polpo col coltello e metto il pezzo sopra la tana. Allora aspetto ma quella non esce. Era tardi e così sono dovuto andarmene via. L'indomani esco di nuovo sullo stesso punto e prendo un altro polpo e lo metto li vicino,ma quella niente. Come è andata a finire? Che ogni giorno che andavo la piccola murena mi aspettava che era già fuori che voleva il polpo che gli davo io. Però io me ne sono dovuto partire via,e così avevo la morte nel cuore perchè pensavo a quel piccolo animaletto che era rimasto li ad aspettarmi. Un'altra volta sono uscito a pesca da un'altra parte e ne viene fuori un altra murena enorme. Io ho puntato il fucile, si si fosse avvicinata avrei sparato eccome, ma non l'ha fatto ed io non ho sparato perchè ho pensato all'altra piccola murena.”

venerdì 8 giugno 2012

Un turno di notte.

Un caloroso benvenuti. Da alcune impostazioni della piattaforma blogger da cui scrivo- e più che piattaforma sembra ormai una zattera, sono quello col drappo rosso e col capo poggiato al gomito che non ha interesse alcuno verso chi potrebbe comparire all'orizzonte, cercate la zattera più famosa e mi troverete-risulta che quest'oggi tre lettori hanno visitato il blog.
 Morigerato compiacimento.
Ho deciso con questo post di inaugurare una stagione nuova, delle cronache del mondo immerso, vorrei  parlare del mio lavoro, e di ciò che significa la vita di reparto, in un momento in cui lottatori, latratori e gli otto attori  professionisti si sono un poco rilassati, dopo l'infame e vergognoso sciopero del mese passato. Per personale intendimento, i post riguardanti l'argomento non saranno gli unici a comparire, segnalerò l'argomento con etichetta a piè di pagina, e prometto una prolifica alternanza, Astrea e Proserpina siate voi le mie garanti: un post sul reparto ed un'altro su ciò che più mi si confà.

 "Su coraggio o buona gente/vogliam stare allegramente/vogliam rider e scherzar. "( Atto primo, scena XVII,Zerlina, Don Giovanni,Servitori, Contadini e Contadine . Don Giovanni W.A. Mozart)




Siamo in otto, otto attori che caoticamente orbitano con ben poca determinazione amico Heisenberg, in quanto tutto ciò che per determinazione nasce è immediatamente spento da ordini contradditori provenienti dall'alto, dalla falsità attorno a noi dei nostri stessi compagni, dalla meschinità umana e dall'atavica spinta a calpestare il cranio del nostro vicino, se solo questo ci permettesse di levar il capo più in alto.


Il capo più in alto (lo vedete qui sopra) è persona fidata e sincera, ma purtroppo distratta. E' in ogni caso insita in lui una tendenza a tralasciare brandelli di informazioni da lui ritenute di suo esclusivo appannaggio, ma questo è nella natura del suo ruolo, peraltro a tutt'oggi non formalmente chiarita; in ogni caso ,tutto sommato quanto di cui puoi aver bisogno, mai da lui ti sarà negato. Ora detto questo tutti hanno bisogno di un secondo, qualcuno che accompagni e che sostenga senza tramar alle spalle con desideri di successione e con volontà di screditare. L'Aronne del reparto a mio avviso non esite, per come invece la struttura ha preso forma l'incarico è ricoperto da uno assolutamente privo delle caratteristiche di cui prima. Rimane,in una posa d'aquila che nasconde una timida dolcezza, la tutrice, ed un filosofo, spesso un po' egoista, di tutti il più anziano. In seconda linea, un assatanato feticista convinto-uno dei pochi esseri umani li dentro dotati di cervello,ironia e generosità-una ipocrita e meschina egoista, un simpatico, curioso ed umile suonatore Jones ed io. Di loro le immagini, poi i post a venire. Un abbraccio.





Aronne      






                                  Il Filosofo                                                          


                                                               Un Aquila ma dolce.        


                                                                                                                           Indovinate un po'.    
                                                                                                        


   Erotomane




 Suonatore Jones!