domenica 23 gennaio 2011

Mk3b & la Brezza.

Un caloroso ben trovati. Si apre adesso il filo diretto con "Appuntamento con la storia già sentita". Per porre domande,intervenire,e avere parte nella vicenda potete tranquillamente contattare il numero azzurro 335 150043* e chiedere che cazzo sta succedendo. Dati i limiti del tempo a disposizione non sarà possibile dar corso a tutte le telefonate. Ci scusiamo in anticipo con i telespettatori.
Quei pochi di voi che non sono ancora stati colti da un imperioso attacco di diarrea a spruzzo, nell'attesa della Beata Speranza ed accordandomi così una fiducia silenziosa ed assertiva, si staranno probabilmente domandando cosa sia l'Mk3b;tenendo poi maternamente in seno la domanda siamese con la precedente, che usando loro gentilezza di dovere, con atteggiamento liberatorio esprimo io in luogo d'essi :Cosa c'entra in tutto questo la brezza?
E' il tempo delle risposte.
"Nel 1986 un profondo restyling diede origine alla " Mk3B" (per alcuni anche conosciuta come "Mk4" facendo di conseguenza slittare le numerazioni successive). A cambiare furono il frontale (completamente ridisegnato, più morbido e affusolato), i paraurti (integrati nella carrozzeria), i gruppi ottici posteriori (ampliati) e gli interni (completamente ridisegnati, con nuova plancia, sedili, pannelli porta e rivestimento del padiglione). Il rinnovamento coinvolse, ovviamente, anche Station Wagon e Cabriolet."
Seguono note tecniche. (tratto da Wikipedia).

Mio babbo aveva una Escort,bianca, cinque porte,1600 diesel . Dio ha tante Escort,la più famosa oggi è abbronzata,tre porte, 7000 euro. Pare che sia nipote di Mubarak,ma vorrei a tutti voi ricordare che Muḥammad Ḥosnī Sayyid Ibrāhīm Mubārak-e che il dio di tutti gli uomini di questa assurda terra gli conceda pace e serenità -il presidente che accolse nel suo paese a maggioranza musulmana l'anziano capo della Chiesa Copta,non annovera l'Escort tra i suoi nipoti ; Mohamed Alaa Mubarak, di 12 anni era però davvero nipote di Mubarak. Era, perchè è morto,e il nostro Dio prima di sfruttare una tragedia per nascondere le sue lordure avrebbe dovuto pensarci. Anche perchè, la notizia della morte,l'aveva data propio lui.
Tuttavia parlando di nipoti,e mi scuso per l'introitus di questo post che apertamente confligge con mio precedente proposito di estrudere la Natura di Dio dai nostri interessi,è di un nipote particolare di cui oggi vorrei dissertar con voi,e cioè Tarak Ben Ammar,nipote per parte di madre del deposto capo di stato tunisino Habib Bourguiba ; leader quest'ultimo, della grande lotta per l'indipendenza del suo paese dalla Francia,uomo illuminato e progressista,aperto nelle sue posizioni in favore dell'universo femminile e saggio uomo politico che dal dialogo con l'ex-combattente antinazista Pierre Mendés Primo Ministro francese seppe evitare al suo paese il bagno di sangue che funestò invece la vicina Algeria,che quasi negli stessi anni reclamava a gran voce libertè egalitè fraternitè. Bourguiba fu estromesso dalla carica di presidente grazie ad un losco referto medico che lo dichiarò ormai incapace di governare data la veneranda età, e il 7 Novembre del 1987 Zine El-Abidine Ben Ali,salì al potere ringraziando il SISMI e l'Italia ;che così insediò il suo piccolo dolce dittatore anche lei,come fa lo Zio Sam in tutti quei luoghi del mondo che considera cornucopie di risorse energetiche di propria esclusiva proprietà,fin dai tempi in cui Berta filava. Ben Ali è amico e socio d'affari di Ben Ammar e-ça va sans dire-amicone di Dio col quale condivide tutto,anche l'esser nati entrambi nel settembre del '36,le Due Tigri del '36.

Modico e temporalmente definito sentimento di compianto e contrizione per la perdita nel settembre del '36 di Benjamin,ultimo esemplare in cattività della tigre della Tasmania,morto nello zoo di Hobart, Australia.

Ben Ali affossa la Tunisia nella dittatura e nel culto della personalità come Dio comanda, demolisce l'impianto democratico e libertario di un paese leader dei diritti nel Nord Africa,soffoca con la tortura gli oppositori politici ed erompe nella scena sociale con mass media che a lui figlio di Dio portano oro incenso e mirra. Rinnovo il benvenuto a tutti voi con "Appuntamento con la storia già sentita" . La televisione che più si applica in sonate per viola d'amore è Nessma,di proprietà ovviamente di Tarak Ben Ammar,ma anche di Mediaset e di Muʿammar Abū Minyar al-Qadhdhāfīi, Gheddafi per gli amici. Nessma significa "brezza", Ben Ammar ne va fiero e invita anche Dio a comparire in trasmissioni nelle quali, oltre a parlare di Natura ci si effonde in lodi a gote rosse, tutte rivolte verso il presidente Ben Ali. In cambio il nostro oscuro califfo contrae accordi commerciali con 680 industrie italiane, e ad Andrea Ronchi, ministro per le politiche comunitarie 2008 2010 -in Tunisia per firmare l'acccordo per la costruzione di una centrale di distribuzione dell'energia- non frega proprio nulla se i diritti umani in Tunisia sono un pitale sotto il letto del presidente.
A questo punto però la situazione sfugge di mano,il nipote d'oro scarica l'amico scomodo e comincia a trasmettere nella sua televisione le immagini della rivolta. La brezza ha cambiato direzione. Dio se ne lava le mani-ahimè Ponzio,non bastavi solo tu!-e lascia in un' isola sperduta del mediterraneo il proprio figlio qualche ora ad aspettare che finalmente l'Arabia Saudita lo accolga,esule figlio diseredato, in seno alle proprie cure.
Fa sorridere che Ben Ammar non abbia proprio dimenticato l'amicizia ed abbia spedito Ben Ali dai suoi vecchi datori di lavoro il principe saudita Al Walil Bin Talal.

Al di là della pletora di noiosi dati esplicativi,con i quali temo di aver ingolfato la vostra delicata digestione delle informazioni-a chi la stipsi a chi la diarrea,sono preda di mortificazione-ciò su cui vorrei riflettere è questo: Non cade invano nel 2011 un presidente di uno stato. Se Ben Alì non è più al potere è perchè a qualcuno lassù che ci ascolta non interessava più che lui lo fosse. Se Ben Ammar non l'ha più sostenuto,e se l'Italia non gli ha dato asilo politico è perchè ha ricevuto forti pressioni contrarie dall'alto,da più in alto ancora. E le pressioni a questo mondo vanno a suon di dollari o meglio ancora di Yuan. Penso questo,non per banalizzare il gesto estremo di un ragazzo che si da fuoco,o la potente espressione di un popolo che combatte per la libertà,ma già pochi anni fa rivoluzioni contro biechi dittatori dell' Europa dell'est sono state pilotate ad arte da potenze occidentali che mai si sono sporcate le mani,conducendo apertamente ma mai in prima persona quelli che si chiamano i colpi di stato pacifici, con in guanti di velluto. Chiedete a Manon Loizeau, nella seconda parte di Report-Rai tre del 03/06/2007.

Ali e Yassim, immigrati tunisini in Italia quasi si commuovono quando mi parlano del loro vero presidente tradito, Bourguiba. all'apertura del suo conto il giorno della morte trovarono se non ricordo male 7 dinar e 500. Circa tre euro, centesimo di più,centesimo di meno.

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